E’ il rumore sordo
delle ciaspole a scricchiolare
sul bianco tappeto.
L’occhio è incantato nella meraviglia
di stelle a ghirlanda sui rami.
E’ un mondo di fiaba tra pioppi e faggeti.
Il richiamo del vento s’insinua tra il nocciolo,
dispettoso spettina il Salice Piangente, che
prega lo specchio:- Lasciami andare!
Tutto è silente, non c’è vita
apparente: solo il ghiaccio
a imprigionare il fiato.
S’inchinano le spighe
di Muscantus Sinensi: a corona le felci,
rigide all’ego le canne,
sembrano spettegolare
dei merli (oltre che contare giorni),
unici a beccare tra fili d’erba gelata.
Ancora un passo sul sentiero
nascosto; solo a ricordo
continuo a camminare.
Cornice di tempo statico in luoghi
in fermento nella stagione allegra.
Il Phone, fuori tempo, sibila
giù dal passo a cambiare paesaggio.
La riva all’ombra dei pensieri
si affretta a lasciare il palmo
all’imbrunire mentre tra loro,
le impronte sono sole, a indicare
il mio passaggio.
Chiara
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