
In queste radici
ho mani lungo i fianchi
gambe che vanno avanti
nel silenzio e nell’incoscienza
spesso sospese nell’intralcio
lungo strade tortuose.
S’allunga tra i tralci
il verde di primavere
e le mani accolgono
ogni speranza, che sia migliore
dell’humus che ha nutrito
questo tempo che scappa via
nella corteccia a stringere
rughe di dolore e amore
vorrei tenere qui
stretta a me le tue radici
queste radici che hanno
ancora il sapore fresco
dei virgulti teneri
di quando ci siamo innestati
mio Albero.
Chiara
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