Ha la voce grossa, mia madre
incide nell’anima
le scritte rimangono anche quando
la nebbia rende confusa la strada.
Mia madre, canta
e la sua voce è melodia
a ricordo del tempo sereno
a preghiera, la sera.
Mai scorderò la Madre per eccellenza
“Ave Maria”, dici: è il mantello
consolatore, è la porta del paradiso.
Tu mia madre,
sei l’aria che respiro, l’acqua
che scorre tra le lacrime,
sei la terra dove poso i piedi
calda, terra natia.
Sono mia madre come muove le labbra
un sorriso assomiglia al tuo
e la voce è vibrante tra l’aria del giardino.
La carne non tradisce la strada
cammina lungo vie
per l’eternità, nel cuore
di chi ci ha generato
e nelle parole scritte
su qualche foglio
ormai ingiallito.
A mia madre.
Chiara
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