Se io potessi tessere parole
al vento e raccogliere gemme
nel sole, sarei preziosa
al canto soave di un fringuello.
Come dipinto d’acquarello
di colori tenui è l’animo
mio appena sfiorato
da te che canti alla luce
e sospiri nella notte.
Uno sgravio d’occhi
tra i rami recisi e nei filari
di vigna in attesa
l’aria nuova al battere d’ali
di una rondine che passa.
Hai lasciato ai solchi sudati
di zolle fresche, l’amore
che piano fiorirà tra lunghe
strade di amari freddi
l’abbraccio di un virgulto
da curare come allora quando
giovane e bella nelle sere di festa
coloravi la vita.
Ed io mi piego al volere
del tempo che cambia
equinozio, libera di scorrere
tra i rivoli di un ruscello
a nutrire gli affanni.
Chiara
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