Nota catartica

Foto personale.

Mancano silenzi

quando le grida piangono

e la solitudine accompagna

il fiato, così aumenta il ritmo.

Io qui, osservo

crogiolandomi nel verde

ho aperto il vaso

ho cominciato

a distinguere l’azzurro,

la notte non mi fa paura

e il giorno chiarisce

perché il dubbio esaurisce.

E sia.

Libertà di fiorire.

Chiara

Amore…

Foto personale.

…come la lama di una spada
trafiggi il mio petto
come l’acqua disseti la mia gola
dolcemente, la brezza
del tuo fiato accarezza
il mio sospiro.
Così vivrò
tra il suono di mille tamburi
e il tuo canto d’amore
tra le labbra vibranti
di un giglio a primavera
e le ali della farfalla
mentre si adagia
sul tuo cuore…

…per sempre.

Chiara

Foto personale.

Immagino cosi la solitudine:

un vestito a colori

uno sgargiante fosforescente

blu cielo, vestito di nuvole

il rosso pulsare

ovunque tra l’aria.

Semplicemente mero

dentro un fiore

che vibra col fiato

di parole sole

dalle mani scarlatte, dipinte

nel vuoto del tempo

attendo in silenzio.

Chiara

La semplicità.

Foto personale.

La semplicità avvolge la bellezza

non c’è artificio nei doni della natura

osservandola, ci accoglie sempre

la sorpresa armonica della vita.

Tutto appare se guardi col cuore

un divenire gioioso, limpido

leggiadro nel suo scorrere.

La natura ci insegna

che tra rovi e spine nascono

meraviglie succose

frutti dal gusto agro-dolce

e il giorno porta con sé la notte

così che il buio sia sempre illuminato

dalla volta celeste.

Cosa c’è di più semplice?

Chiara

Foto personale.

In questo angolo di sogno
nel fresco abbraccio verde
si sente il brusio
di mille pensieri, adagiarsi
al corso ordinario
contemplando quel frastuono muto
che sa ascoltare l’andare del tempo.
Qui, in questo specchio azzurro
c’è la mia pazienza
avvolta ai rami più forti
resiliente come il sole e la luna
la notte e il giorno.
Un concerto di musica folle
da custodire ai posteri,
giorni lontani di bruma ammantata.
Chiara

Sparpagliate, qui…

Foto personale

Amato tempo silente
mi hai dato l’ora
per scrivere di te
della primavera che nasce,
svelando mughetti sorridenti
e formiche laboriose.
È una cadenza stilarti
goccia a ritmo allegro
via a cadere
qui su quell’imperterrito filo
inclusivo di te
mai saprò di sale
l’era asciuga ogni foglio
e trova perle

sparpagliate a sorpresa, qui, sul cuore
Chiara

Foro personale

Come è difficile
giungere ai crochi d’inverno
la neve zittisce
solo il sole, attraversando viscere
sa ascoltare il mio fiume.
L’acqua lenta è una ferita
che parla a te scrivente
innocentemente vuota.
È la mia coperta: accarezza,
questo scriverti, papiro.
Chiara