Occhi mischiati a sorrisi
nel chiacchiericcio
di un giorno sereno,
strati d’anima gioiscono
e altri alla lacrima
di una memoria antica
e un’infanzia cresciuta
tra mughetti e ciliegie.
Mani che allargano i cuori
protesi nel trovarsi
lungo schiene a ritroso.
Belli come i girasoli
di giallo vestiti
a sprimacciare pieghe
perché non si contano gli anni
ma petali a ricordare
il senso di un germoglio.
Chiara
La voracità della mie ossa
allacciate al tempo
si trascina su fili
che l’animo non comprende.
Sgattaiolo via con muto riserbo
nella foresta delle vicissitudini
prima che il lato cambi.
Qui il sereno è dove l’acqua tracima
e l’erba stende le mie rughe
in versi tranquilli.
Possibile che invecchiare
per alcuni ha il colore della tempesta
mentre io vedo gelsomini che profumano
di ricordi e verdi speranze?
Ho già fatto il punto e anche oggi
ho un cestino di pane appena sfornato.
Chiara
Ingenue sensazioni
scrivo sulle rive
di questo lago
lentamente la corrente
trascina la mia solitudine
lungo scogliere di betulle
raccogliendo fiori d’acacia
per il miele da regalare
a chi solo come me
cerca sintassi.
Chiara
Le giornate
incollate al cielo
dei tuoi occhi
a seminare vita
scrivono silenzi
nel muto ascolto
di una pagina vuota.
Cade una goccia
nel grembo di un fiore
sorridi!
Chiara
chiaramarinoni 
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