Foto personale.
Giornate grigie da far fagotto e
andare lontano, come le rondini.
Crogiolarsi su fili in attesa
che passi quel vento silenzioso.
Ogni tanto fermasi a dare un’ occhiata
sorvolare un sentiero, un lago
virare tra faggeti e ulivi
fino al mare, a sorprenderlo
per poi specchiarsi tra le onde
nel silenzio che piano si adagia
negli anfratti: vite sospese
di granelli rosa a colorare il tramonto
di un giorno qualunque.
Chiara
Foto personale.
Non ho paura del tempo
delle foglie cadere
sono gocce di rugiada
danno concime all’esistenza.
Non ho paura se cambia
il mattino, già è chiuso
in una mano: basta scrivere
sulle ali di un sospiro
il proprio nome gridando
all’ eco del vento
lui saprà dove portare i passi
come orme appese al destino
anche se pioverà
anche se il sole farà capolino
non ho paura, qui
c’è il finale che solo Dio sa.
Chiara
Foto personale.
Ci sono momenti di dolore altri di gioia;
nella via i sassi ti fanno inciampare e
la sabbia fine entra nelle scarpe.
Improvvisamente il vento porta
abbracci e sorrisi che liberano la mente
e ti fanno volare tra i cirri del cuore
in un blu d’ infinito: l’armonia dell’ anima.
Chiara
Foto personale.
A volte non vorrei che finisse
questo silenzio di foglie
cadute oltre i giorni.
Tiepida la malinconia che avvolge
come bruma i piedi del monte
intorpidendo l’ aria.
Silente il grido del vento
che tormenta il nulla
di valli scoscese
tra conifere verdeggianti
d’umori cesellati
da stagioni andate e
il muto scorrere dell’ orizzonte
oscillando nell’incontro
di schegge di sole all’ imbrunire.
Così vorrei ricordare
quella solitudine variopinta
del tempo che va.
Chiara
Foto personale.
E le nuvole vanno, vanno
le guardo mentre vanno
Non so come fare per fermarle
loro vanno e vanno.
Puoi dire addio o arrivederci
loro tornano e se tornano
poi, vanno. Come si fa a dire addio
quando sai che non ci saranno più
nuvole da guardare
quando sai che non hai
più tempo per fermare il cielo
mentre le nuvole vanno
e se vanno dove vanno?
Imperterrite loro vanno.
Chiara
Foto personale.
E so che ritorni
come ogni estate
nel volo delle rondini
perché lo sbattere delle ali
sorvolando basso
da i baci alla pelle
e le carezze brillano
tra le pagliuzze del lago
all’imbrunire.
Chiara
Foto personale.
Giardino di fiori
dove i colori accesi
chissà come, spariscono
anche alla tv siamo senza.
Una parola è troppo e due
sono poche diceva Banfi.
Ha ragione: il silenzio
fiorisce nel giardino
zitta! mi dicono
e zitta sto per un po’
ma poi i colori si fanno sentire
e smagrisco dalle urla
dentro, perché fuori fanno
rumore e qui tutto deve essere
muto come i gigli al mattino
sembrano che parlino
sembra…
s’inchinano alla pioggia
ma se guardi bene
sono lacrime come le mie
silenziose a onde alterne
piano forte, una musica
o forse meglio chiamarla
nenia: è il dolore taciturno
che urla ad intermittenza.
Chiara
Foto personale.
Mi manchi nell’incedere
tra le pieghe svolazzanti
di pensieri un po’ pesanti.
Quando cala la notte
dove le carezze
quietano i sogni arruffati
di silenzi addormentati
prima che il vento chiuda
le persiane. Manchi
nei discorsi allacciati
tra ricordi di stagioni
appena andate tra le dita
intrecciate da storie vissute.
Manchi tra le rose rifiorenti
nel giardino dei mie giorni
tra gelsomini di risate
che appagano l’ anima
donando nutrimento
all’impertinente
flusso della vita.
Soffi amorosi percepiti e
racchiusi nello scrigno
dove non manca
il calore del tuo cuore.
Chiara
chiaramarinoni 
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