Foto personale.
Ricordarti in ogni tuo petalo
è un volo di sorrisi,
di carezze silenti:
umile ancella di ricordi
che vivono oscillanti nel cuore,
nenia a consolare ogni ferita.
Un abecedario di abbracci
lungo viottoli di vita
mai troppo ma poco il tempo
lasciami qui appoggiata a te
mano nella mano
a rimirare la rugiada
che piano sgorga
formando laghi di eterno amore.
Chiara
Foto personale.
Ogni primavera fiorisce
di solito poi piove
non si smentisce il tempo.
Si china il cespiglio, gonfio d’acqua
bacia la terra in un tutt’uno.
L’ho voluto fotografare
prima della pioggia.
Ogni volta dona speranza
al mio animo che cerca
in fondo alla sacca e non trova.
Non ritrovo mai le cose perdute
lui invece torna.
Ogni cambio di stagione
faccio incetta di ricordi
mi rattrista riordinare
gettare, potare, strappare
se non lo faccio è caos.
In natura il caos può piacere
in me crea crepe e dolore
oggi però, dopo la pioggia,
ho aperto ed è entrato il sole.
Chiara
Foto personale.
Ti guardo ancora, come ieri
ed è sempre la prima volta.
Hai foglie rosse e rami lunghi
teneri boccioli: con la tua ombra
abbracci il sentiero.
Ti cerco ogni volta, a vista
son certa, sei presenza.
Un punto fermo
di quelli che, mammamia
son passati anni e sei uguale
più alto, fiero, acero!
Chissà se tu pensi lo stesso di me?
Beh, più alta? Ho dubbi!
Più fiera? Poco, donna curiosa, certo
e insicura, questo sì.
Non fare il timido
rosso sei già, lo so l’abete ti nasconde
è solo una foto dai, porta pazienza
fai come me, scrivi che ti passa.
Chiara
Nello scorrere del fiume
il fresco passo del tempo
adorna i miei verdi pascoli
semplicemente in armonia
con il suo mutevole percorso.
Cascate tortuose e insenature
ne impediscono il regolare flusso.
Lasciandomi inondare di sole
libera di cambiare corso d’acqua
aperta a nuovi paesaggi
liberamente cammino.
Chiara
Foto personale.
Giovinetta, bocciuolo,
petalo silente
addolcisci lo sguardo.
Vorrei regalare
quel delicato innocente
vibrante d’armonia
a chi vive e perisce nell’odio.
Come si può strappare giovinezza
quando tu fiorisci al cuore?
Chi stabilisce l’ordine?
Oh spina feroce! Oh cancro! Oh gramigna!
Perire per lei, bella da morire.
Chiara
Foto personale.
Mi sono appoggiata al silenzio,
per aggiustare il tempo.
Il sole ricama sulla pelle
l’andarivieni d’umori,
a fiato, il bosco concede poco,
attendo così il crepuscolo
per le tue carezze,
sei vento e qui a bocca chiusa
l’acqua s’increspa fra le mie dita.
Il cielo osserva regalando sogni
a chi come me si specchia
tra la corrente del lago
in cerca di ninfee.
Chiara
Foto personale.
Ci sono cose da aggiustare,
l’odore del tempo racchiude momenti
risate e grida, pianti e silenzi.
Qualcuno è volato via
manca il sentiero da seguire:
c’è l’impronta dei fiori
ad indicarne la via.
Chiara
Foto personale.
Posso guardare le nubi
sovrastano quel poco d’azzurro
il vento spinge oltre il mare,
d’inverno s’intravedono i sogni
appollaiarsi nei nidi: mi faccio rondine
tornando a casa; tra i ciotoli familiari
ricordi a ciuffi sparsi qua e là.
Chiara
Foto personale.
Di notte il passato
di quel ch’è stato s’impone violento
ed è temporale di quelli tosti
fa male anche chiudendo imposte.
Si può cancellare, ora è di moda
annulli il passato, scomodo, e credi
così pensi, ma resta, tatuato sul cuore.
A volte, invece, mi tempra l’anima
accarezzare antiche statue
monumenti che ti tengono sveglia
cercando nuove rotte
quel filo rosa nel ceruleo
contagia di più della polvere
sparsa sul filo, che ancora resiste,
ci vediamo domani, s’intravede l’alba…
Chiara
Foto personale.
Eccoti qui
fiera, giovane testona
fai scorribande
peccato che gli altri tuoi amici
sono legati, tu vorresti correre con loro.
Come ognuno di noi, libero.
Ci sono regole che impediscono
troppa libertà.
Si cammina uno affianco all’altro
un ” buongiorno” e finisce lì.
Come te che annusi, scodinzoli, ti rotoli
corteggi l’amico ma il guinzaglio
impedisce l’approccio;
io ho guinzagli invisibili,
che fermano la mia spontanea gioia
nell’incontrare qualcuno.
Sorrido ed è qui l’allarme
il mio cervello s’accorge
del muro incontrato.
Il saluto è frettoloso
quasi incomprensibile
in risposta al mio “buongiorno”.
Io lo chiamo il “giorno” masticato
al “buon” e all’ impercettibile sorriso
quasi paresi facciale.
Continui la tua corsa
amica mia,
mi riporti la palla
ti strusci alle mie gambe
quasi a dire:-
dai che noi due insieme
siamo una forza
e riprendi a scodinzolare
felicemente al mondo.
Chiara
chiaramarinoni 
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